Fiori d’autunno

Le regole sono fatte per essere disattese, soprattutto nell’abbigliamento.

Se indossi qualcosa che ti piace ti sentirai irresistibile. E solo questo vale.

Poi come ti vedono gli altri è un altro tema, che sconsiglio di prendere troppo in considerazione.
Questo autunno io sulle sciarpe ho messo i fiori.

La genesi

Mi sono sempre fatto realizzare sciarpe.
La prima volta che ho fatto cucire l’etichetta ZIOCHIC è stato per fare un regalo ad un’amica.
Ha 86 anni e la sua “joie de vivre” è al di là dell’anagrafe.L’ho conosciuta a Reggio Calabria anni addietro. Andai a prenderla in aeroporto per accompagnarla ad un convegno sulla letteratura. Nel traffico, in salita, l’auto si fermò. Scese per aiutarmi a spingere.
Nonostante ciò, ogni volta che vado a Milano m’invita a colazione o a pranzo.Dopo aver inviato fiori, biglietti di ringraziamento e dolci tipici non sapevo più cosa portare.
Cosa si può regalare ad una donna che ha tutto, finanche una casa editrice?
Solo qualcosa che non ha nessuno, frutto della mia inventiva.
Non ho cambiato idea, ogni capo è un pezzo unico.

Cugine e vecchi merletti

Una cugina di mia nonna era così bella che le dedicarono sonetti, ritratti e articoli di giornale. Non si sposò mai, pentendosi.

Quest’anno ha compiuto novant’anni. Quando sono andato a trovarla mi ha regalato uno dei bauli che contengono il suo corredo, mai usato.

Nella foto il particolare di un copriletto in lino tessuto su un telaio a mano. Mi ha detto che era di sua madre. Occhio e croce la coperta avrà almeno un secolo e mezzo sulle spalle.

Clienti e amiche

Ancora non so se sia meglio una cliente che diventa amica o un’amica che diventa cliente.

Ad ogni modo grazie a tutte le “clamiche” che quest’estate hanno apprezzato le cose di ZIOCHIC.

On tour

Le sciarpe s’indossano in inverno ma si realizzano in estate.Quest’estate siamo andati in giro a fotografare le sciarpe e le “carbag” ZIOCHIC in bei posti.Quest’inverno i fortunati che le indosseranno si porteranno dietro un po’ della magia di quei luoghi.

Nel dubbio Melius Abundare

Ero uscito con l’idea di trovare un bel pezzo di seta.

Volevo far fare un foulard per mia madre che compiva gli anni.

Di fronte alla varietà di pezze mostratemi dal negoziante ho avuto qualche incertezza.

Nel dubbio ho preferito non rischiare. Ho preso tutti quelli che mi piacevano.

Ritratto di madre

Firenze novembre 1966 a ridosso dell’alluvione.

Lei si trova in città per un dottorato post laurea.

Uno studente americano la ferma per strada e le chiede se è Ava Gardner.

La prima volta che lo racconta le chiedo: tu cos’hai risposto?

Non meritava risposta, me ne sono andata.

Buon Compleanno Mamma.

Il carattere è destino

Intorno ai 20 anni credevo di voler fare il diplomatico. Dopo l’università andai a Londra per un post laurea alla London School of Economics.

Quel periodo fu utile.
Passavo più tempo alla Wallace Collection o al Soane’s Museum che non alla LSE.

Capii che una carriera internazionale non era per me.

Capii anche che mi piace partire ma mi piace pure tornare.

Sarà per questo che ho un debole per i bagagli.

Rappresentano la partenza, l’inizio di un viaggio, la scoperta di posti nuovi.
Allo stesso tempo sono uno strumento utilissimo.

Al rientro da ogni cammino, breve o lungo che sia, le mie valigie sono colme fino a scoppiare delle cose nuove che ho raccolto strada facendo.

Nelle foto i nuovi borsoni da weekend, le sciarpe/pareo ed i teli da pic nic di ZIOCHIC.

Thanks to VISIONARIA for the amazing support

Vecchi merletti

Un nodo d’amore portato in volo da due passerotti.

Il tema è banale ma la fattura del ricamo eccezionale. Credo non ci sia più nessuno in grado di fare a mano ciò che una macchina da cucire esegue celermente ma senza anima.

Questo lenzuolo è un residuo del monumentale corredo da sposa di mia nonna che in parte fu rubato, in parte fu usato e consumato ed in minima parte ha resistito al naufragio comminato dal tempo. 

Buone feste