Police

Tra le tante cose che raccolgo ci sono ombrelli e bastoni.

Mi serviva qualcosa che potesse contenerne almeno una parte.

Avevo una calotta in vetro di un’automobile della Polizia.

Così è nato Police.

Eredità e ricami

Mia nonna, in quanto femmina, non fu ritenuta degna dal padre di ereditare.

Quando lui morì alle due figlie non andò nulla se non una dote in danaro ed il corredo che loro stesse avevano richiamato. Però quest’uomo, nato nel 1870, deve avere avuto un rigurgito di coscienza. Pagò gli studi universitari ad entrambe rendendole intellettualmente progredite, professionalmente appagate ed economicamente indipendenti.

Senza volerlo fu un rivoluzionario per quell’epoca.

Mia nonna oltre ad insegnare italiano alle scuole superiori non smise mai di ricamare. Mentre mia madre mi aspettava ricamò, tra le altre cose, delle bavette da passeggio. Ancora il sesso del nascituro era un’incognita fino alla fine.

Quelle azzurre furono usate per me e mio fratello. Una di quelle rosa la uso ogni mattina come tovaglietta sul vassoio della prima colazione.

I parrucchieri servono

Nei primi anni ’90 i miei acquistarono un vecchio immobile che divenne casa nostra.

Al pianterreno alcune stanze erano state occupate da un parrucchiere.

Trovammo caschi per capelli, bombolette di lacca ed espositori per profumi.

I ripiani di cristallo degli espositori sono serviti da spunto per creare due comodini.

La lista nozze

Negli anni ’70 iniziò la terribile moda della lista nozze.

All’epoca se ne faceva una, in un negozio di articoli per la casa, che comprendeva argenteria, cristalli e porcellane.

Mia madre ha sempre detto che la lista è volgare.

Andava a vedere gli oggetti scelti. Uscendo dal negozio borbottava “non si è mai vista una pera portaghiaccio e poi è anche scomoda”. Si rivolgeva al suo fornitore e acquistava per gli sposi ciò che le piaceva.

Io assistevo e pensavo che la pera era proprio carina.

Questo pensiero è rimasto in letargo per 45 anni.

L’anno scorso, a zonzo per mercatini e robivecchi, mi sono imbattuto in una perona porta ghiaccio ed in una perina porta bonbon.

Un flash mi ha riportato bambino quando seguivo mia madre nelle sue grandi manovre.

Non ho potuto resistere dal comprare due pezzi da lista nozze anni ’70 regalati forse a coniugi che nel frattempo potrebbero anche aver divorziato.

Subconscio

Ogni mattina mi sveglio con l’impressione di aver sognato ma non ricordo cosa, tranne una volta. 

Nel dormiveglia mi ripetevo non dimenticarlo, non dimenticarlo!

Al risveglio disegnai un coffee table sul primo pezzo di carta utile. Dopo guardai il cellulare. 

Quel giorno era il compleanno di una persona a me cara che già non c’era più. 

Ho pensato che fosse stata lei a mandarmelo. Non ho potuto ignorare il regalo e ho fatto realizzare il prototipo.