Vecchi merletti

Un nodo d’amore portato in volo da due passerotti.

Il tema è banale ma la fattura del ricamo eccezionale. Credo non ci sia più nessuno in grado di fare a mano ciò che una macchina da cucire esegue celermente ma senza anima.

Questo lenzuolo è un residuo del monumentale corredo da sposa di mia nonna che in parte fu rubato, in parte fu usato e consumato ed in minima parte ha resistito al naufragio comminato dal tempo. 

Buone feste

Gonne e sciarpe

La passione per la qualità  sartoriale e per i pezzi unici l’ho ereditata dai miei genitori.

Mio padre non ha mai, e sottolineo mai, indossato un paio di jeans. Per i suoi vestiti è sempre andato dal sarto e continua ad andarci.

Mia madre per tutti gli anni ’60 e nei primissimi anni ’70 ha acquistato un numero relativamente  esiguo di abiti. Però erano solo alta moda e li conserva ancora tutti  nell’armadio.

Con l’avvento del pret à porter il numero di abiti acquistati è molto aumentato ma non ne ha conservato nessuno. I vestiti lunghi dopo qualche anno li faceva accorciare. Successivamente la gonna veniva staccata dal corpetto e usata separatamente. Infine, a seconda del tipo di tessuto, brandelli di quegli abiti erano usati per spolverare o per lucidare l’argenteria.

Questa sciarpa, benché immaginata da ZIOCHIC e realizzata sotto la sua supervisione, non è vendibile. Uno dei due pannelli da cui è composta era la gonna di un abito da sera anni ’80 di mia madre. Era destinato ad essere buttato. L’ho salvato, l’ho trasformato e lo posso usare solo io.